Pride 2022

IL CAMBIAMENTO CONTINUA CON TE

Community
maggio 2022

pridepride

Battersi per il cambiamento non è solo parlare davanti a una folla. È Alex Locust e la sua fantastica piattaforma Sippin’ Saturdays. È Corinne Smith e le sue opere toccanti sul dolore e sulla felicità. È Roger Kuhn con un cartello con su scritto “DECOLONIZZATE LA SESSUALITÀ”. È Cecilia Chung e il suo lavoro decennale di attivista per i diritti LGBTQIA+ e la consapevolezza sull’HIV. Ed è Sef Cavendish che fa infodump in un video su TikTok. Il progresso è il prodotto di ogni atto (grande o piccolo) che compi a favore della liberazione di tutte le persone. In questa stagione vogliamo celebrare l’attivismo queer in tutte le sue forme.

Sappiamo che all’inizio partecipare può essere difficile, quindi abbiamo parlato con cinque personalità di spicco nella comunità LGBTQIA+ per scoprire come si approcciano al mondo dell’attivismo.

ALEX LOCUST

Alex Locust è consulente in riabilitazione e “glamputee” che si batte con orgoglio per la giustizia sociale, un workshop alla volta.

“Assicurarsi che il proprio attivismo sia collettivo è fondamentale. Spesso parlo apertamente con le persone con identità differenti che mi circondo di Blackness, identità trans, fatness, disabilità diverse e immigrazione. È importante essere apert* a prendersi le proprie responsabilità e ricordare che, ovviamente, queste persone non sono necessariamente espertə e non possono parlare a nome di tutta la comunità.

Bisogna imparare a chiedere scusa nel modo giusto, perché prima o poi sbaglierai. Fa parte dell’essere umano e attivista. Io ho commesso degli errori. Se non sei pront* ad affrontare un call out, se non sei apert* a partecipare a pratiche riabilitative o a prenderti le tue responsabilità, forse l’attivismo non fa per te. Questi momenti offrono l’opportunità per approfondire il tuo rapporto con i tuoi valori e altre comunità. Spesso le persone hanno paura di affrontare una discussione scomoda. Io ho più paura di chi decide che non vale la pena addentrarsi in una discussione scomoda per me.”

alex locust
corinne smithcorinne smith
Corinne Smith
Corinne Smith, nota anche con il soprannome Critty Smitty, è una artista multimediale queer e nera. Con la sua pittura che esplora la gioia nel lutto e nella perdita, Corinne è un testamento al potere dell’arte nell’attivismo. “Sii onest* con te stess*. Cerca di capire se fai qualcosa perché ti senti forzatə a farlo o se la ami davvero. Ci sono tante cause, ma inizia a circoscriverle, individuane un paio, perché non puoi fare tutto, e di certo non puoi fare tutto se non ti prendi prima cura di te. Quando mi sento sopraffattə, capisco che è il momento di prendermi una pausa dai social, di smettere di guardare la TV e di starmene tranquillə per un po’. Se hai la possibilità di uscire, fai una passeggiata per decomprimere. Inizierei dalla beneficenza, perché in questo modo sai esattamente dove vanno i tuoi soldi. Ci sono tante associazioni che magari non conosci con i fondi necessari per sostenere le persone che vorresti aiutare. Guarda anche se nel tuo quartiere ci sono raccolte alimentari o altri luoghi in cui puoi donare in sicurezza. Puoi fare piccoli gesti, come consegnare vestiti in punti di raccolta per le persone senza dimora o lasciare i libri nella tua libreria di quartiere. Se non ne sai un granché, se vuoi imparare ad essere un alleat* per persone completamente diverse, un buon punto di inizio è riconoscere il tuo privilegio, informarti e trovare altre risorse, per non gravare sulla comunità che vorresti sostenere. Lavorando su te stessə, compi un’azione proattiva molto più positiva.

Cecilia Chung

Nel corso dei decenni, l’attivista per i diritti civili Cecilia Chung ha ricoperto diversi ruoli: consulente per il test mobile dell’HIV, coordinatrice del programma HIV, membro del Presidential Advisory Council sull’HIV/AIDS e, più di recente, Assessora alla salute del Dipartimento della salute pubblica di San Francisco e Direttrice Senior delle iniziative strategiche e della valutazione al Transgender Law Center. Tuttavia, non si è mai considerata una leader nell’ambito dei diritti LGBTQIA+, della sensibilizzazione sull’HIV/AIDS, della salute e della giustizia sociale.

“Non consideriamolo ‘attivismo’, ma piuttosto un modo per rendere il mondo migliore. Inizia da qualcosa di piccolo. Magari l’arte, oppure un gesto gentile casuale ogni giorno. Ci sono tanti modi diversi per rendere il mondo migliore, ma la cosa più importante è non fare mai niente da sol*. Ricordati sempre che ci sono persone intorno a te che potrebbero pensarla come te. Più condividi la tua visione del mondo con le persone a te care, più contribuirai al dibattito.”

cecilia
sefsef
Sef Cavendish
Sef Cavendish è uno scrittore con autismo, survivor della terapia di conversione comportamentale, studentə e criticə di psicologia. Si auto descrive “anarchicə di genere” e incoraggia le persone a pensare e agire al di fuori dei sistemi di oppressione che caratterizzano il nostro mondo, che si tratti di narrazioni dannose che abbiamo internalizzato o strutture di potere di cui beneficiamo. “Sto ancora cercando di trovare il mio posto, ma so che l’attivismo richiede… beh… l’azione. La rappresentanza e l’essere alleato sono una serie di azioni, non un insieme di credenze. Abbiamo bisogno di persone che siano disposte a impegnarsi per un cambiamento radicale. Il semplice atto di raccontare una storia può essere uno strumento molto efficace per combattere narrazioni dannose. Se non riesci a parlare in un microfono, parla alla fotocamera del tuo telefono. Se la terminologia che le persone intorno a te usano ti infastidisce, racconta loro la storia e l’impatto del loro linguaggio. Se hai un buon reddito, fai donazioni regolari. So che è difficile quando non ci sono istruzioni chiare su cosa occorre fare, ma cambiare il mondo non sarà facile! La cosa più importante, però, è essere umile. Non farai altro che generare atteggiamenti difensivi se il tuo tono è “non posso credere che tu abbia commesso questo errore” o “io non lo farei/direi mai”, soprattutto se riguarda una community di cui non fai nemmeno parte. Sì, potrebbe succedere. E succederà. Tutti commetteremo errori. La cosa più importante è cambiare il proprio comportamento e non mettere al centro le proprie emozioni e il proprio senso di colpa.

Roger Kuhn

Il Dr. Roger Kuhn è un sessuologo ed educatore alla sessualità queer indigeno Poarch Creek Two-Spirit appartenente alla soma culture. Il suo lavoro esplora il concetto di decolonizzare e rivoluzionare la sessualità e si concentra sul modo in cui la cultura influenza le nostre esperienze corporee. Oltre al suo lavoro di psicoterapeuta certificato, Roger è professore di American Indian Studies alla San Francisco State University, membro del consiglio dell’American Indian Cultural Center di San Francisco, community organizer del powow della comunità indiana Two-Spirit e membro del Comitato consultivo LGBTQ+ della Commissione per i diritti umani di San Francisco.

“In primis cerca di capire cosa succede nella tua zona. Qualsiasi problema che si verifica a livello globale, che riguardi l’ambiente o la violenza di genere, si verifica anche a livello locale. Per questo consiglio sempre di partecipare sul luogo. Le persone che incontri in loco ti presenteranno le persone che lavorano a livello statale o nazionale, e poi incontrerai chi lavora a livello internazionale. Io ho iniziato su base locale, dalla mia tribù. Poi mio zio mi ha presentato altre persone Creek (perché la nazione Creek è stata divisa durante il Sentiero delle lacrime). Da giovane ho conosciuto persone Muscogee Creek e crescendo altre persone native. E prima di rendermene conto, mi sono ritrovato a fare parte di questa rete di nativi americani in tutto il territorio che ora chiamiamo Stati Uniti. Non avere paura da iniziare in piccolo. E se non c’è niente nella tua zona, non avere paura di cominciare.”

Roger